Lo sappiamo che domani inizia una corsa ciclistica a tappe di una certa importanza in Francia, ma questo non significa che non ci sia spazio anche per il Giro Women: dal 6 al 13 luglio le ragazze avranno qualcosa da insegnarci su come si va forte in bicicletta sulle strade di casa.

919 chilometri, 14mila metri di dislivello positivo e otto tappe piuttosto frizzantine attendono il gruppo femminile: sarà doppietta di Elisa Longo Borghini al suo primo Giro d’Italia con la formazione UAE? O Marlen Reusser proverà a rovinarle i piani come fatto con Demi Vollering al Tour de Suisse? Siamo sicuri che la SD Worx sia qui solo in preparazione al TdFF? E se la spuntasse un nome inaspettato?

Ne parliamo in questa calda analisi pre partenza, perciò infilate le cuffie e diteci la vostra su chi vincerà questo Giro d’Italia Women!

Si possono leggere i vari racconti di Maria Canins, Fabiana Luperini, Joane Sommariba, AvdB, AvV, ELB: https://www.cyclingnews.com/features/iconic-ascents-unpredictability-and-a-little-bit-of-craziness-tales-from-the-womens-giro-d-italia/

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Sabato comincia il Tour de France 2025 e questa è la preview completa della Grande Boucle.

La lista dei partecipanti è come sempre stellare: in prima pagina il duello tra Tadej Pogacar e Jonas Vingegaard, che per il quinto anno consecutivo si sfidano per il gradino più alto del podio. Qualcuno può mettere i bastoni tra le ruote ai due marziani? Remco Evenepol è arrivato terzo l’anno scorso, Joao Almeida è nella forma della vita ma dovrà fare il gregario, la Red Bull si presenta con il doppio capitano Roglic - Lipowitz e proverà a far saltare il banco.

E poi la sfida titanica tra Merlier, Milan e Philipsen per le (poche) volate di gruppo e quella imprevedibile nelle tappe vallonate con Van der Poel, Van Aert e Ganna pronti a mettere la propria firma d’autore.

Infine l’analisi completa del percorso: esigente fin dalla prima settimana, con tante salite e tappe insidiose e la puzzonata definitiva nella frazione di Parigi, in cui rivedremo lo strappo verso Montmartre che ha caratterizzato la gara olimpica dello scorso anno.

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Con Filippo Guarnieri di Fuori dal Gruppo.

Andiamo alla scoperta dei nuovi talenti del ciclismo mondiale con Filippo Guarnieri di Fuori dal Gruppo. Ieri si è concluso il Giro Next Gen, vinto da Jakob Omrzel, davanti a Luke Tuckwell e Pavel Novak.

Un Giro pieno di colpi di scena in cui la maglia rosa ha cambiato padrone varie volte e nessuna squadra è riuscita a controllare la corsa. Fuori dal podio i favoriti della vigilia Jarno Widar, Jorgen Nordhagen e Lorenzo Finn, che però hanno dimostrato grande potenziale.

In chiusura parliamo anche del Tour de Suisse, vinto in rimonta da un ormai inarrestabile Joao Almeida. Con questa gamba il portoghese si candida a un posto sul podio del Tour de France.

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Impossibile non aver fatto incetta di ciclismo questa settimana tra Giro del Delfinato e Giro di Svizzera femminile.

Nella prima corsa a tappe si è riacceso (fino ad un certo punto) lo scontro tra Pogacar e Vingegaard, ma lo sloveno ha mostrato di averne già di più in salita: si è forse portato a casa la prima maglia gialla della stagione?

Decisamente più a sorpresa il risultato della gara femminile, dove per la prima volta non è dominio Vollering, ma dell’ex compagna di squadra Marlene Reusser, che con un bellissimo attacco nell’ultima tappa sancisce una vittoria ancora più bella perché casalinga.

Mentre il peloton saluta Romain Bardet, che mancherà parecchio anche a noi, un suo giovane connazionale, Romain Gregoire, guida la classifica generale dell’appena iniziato Giro di Svizzera.

Insomma, preparate qualcosa di fresco, infilate le cuffie e godetevi questo recap!

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Mandato in archivio il Giro d’Italia, facciamo una fotografica all’attuale situazione della classifica triennale dei punti UCI per capire chi sta rischiando la retrocessione e fare chiarezza su cosa spetta alle escluse.

Torniamo a parlare delle corse della settimana o di quelle che si sono svolte durante il Giro e soprattutto del risveglio muscolare degli alieni che da qui ad un mese si daranno battaglia prima nelle strade del Criterium del Delfinato e poi su quelle prestigiose del Tour de France.
Il finale surreale della prima tappa della corsa di una settimana francese è solo l’antipasto di quello che ci aspetta.

Anche un rapido sguardo a quello che sono state il Tour of Norway e il Tour of Slovenia. Infine torniamo a parlare di ciclismo femminile e il rapporto particolare di Demi Vollering con la Spagna.

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Il Giro d’Italia 2025 è terminato dopo tre settimane piene di storie, eventi, resurrezioni, crisi, rivincite e tanto tanto ciclismo.

Qui cerchiamo di riassumere tutto quello che abbiamo imparato da questo Giro, a partire dal fatto che non bisogna mai mettere freno alla propria fantasia, perché la realtà è sempre pronta a migliorarla.

Dalla vittoria di Yates alle vittorie di Pedersen, attraverso la tripletta italiana a San Valentino Brentonico, il duello Roglic vs Ayuso, poi sostituito dal duello Del Toro vs Carapaz, il dominio dei GPM di Fortunato, la rosa di Ulissi e tanto tanto altro…

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Olav Kooij trionfa a Roma davanti a Kaden Groves e Matteo Moschetti, vincendo la sua seconda tappa in questo Giro d’Italia 2025. Perfetto il treno della Visma, che prende il controllo delle operazioni negli ultimi 2 km per lanciare il proprio velocista.

Simon Yates succede a Tadej Pogacar e trova il suo nome inciso sul Trofeo Senza Fine. Accanto a lui sul podio Isaac Del Toro e Richard Carapaz. 

Il Giro è finito ma noi domani torniamo con il mega recap della corsa!

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Sapevamo che questa tappa avrebbe chiuso ogni conto, ma non ci aspettavamo che ne avrebbe chiusi anche di altri, rimasti in sospeso dal 2018. Perché sul Colle delle Finestre che quell’anno fu sconfitta, oggi per Simon Yates è stata redenzione assoluta.

Mentre dietro Carapaz e Del Toro stavano a guardare, lui ha colto l’occasione per fare il miglior tempo mai registrato sul Colle delle Finestre, più veloce di cinque minuti di quello di Froome in quel dannato 2018.

Onore a Chris Harper, per la prima volta vincitore di una tappa al Giro d’Italia e che tappa!
La maglia rosa è ufficialmente indosso al vincitore di questo Giro d’Italia. A separarlo dal sollevare il Trofeo Senza Fine c’è solo la passerella di domani a Roma, ma quello sarà affare per velocisti.

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La tappa regina del Giro si rivela in realtà l’occasione per celebrare la classe operaia che va in paradiso. Nicolas Prodhomme vince la sua prima tappa in un Grande Giro, dopo aver staccato i compagni di fuga e aver tenuto a bada il gruppo della maglia rosa.

Pochi movimenti tra i big, con un solo attacco di Carapaz sull’ultima salita e la risposta immediata di Del Toro. Il messicano consolida la sua leadership, guadagnando abbuoni e allungando su tutti i diretti avversari.

Domani il Colle delle Finestre, la salita più bella del mondo, dove si deciderà il #GirodItalia 2025.

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Poteva essere volata, invece oggi è andata una mega fuga di 40 corridori per giocarsi la vittoria di tappa. Dentro c’era di tutto perfino due fari come Van Aert e Pedersen, ma è proprio stando appresso a Van Aert e Pedersen che alcuni si sono distratti ed è andata via la fuga dalla fuga.

Dai 10 fuggitivi al quadrato poi si è staccato Nico Denz che così ha conquistato la sua terza tappa al Giro d’Italia e ha tolto via un po’ di negatività che aleggiava sulla sua squadra (Red Bull Bora) in questo Giro e in parte in tutta questa stagione. Mirco Maestri ha poi vinto la volata degli inseguitori.

I big di classifica si sono riposati a ben vedere, perché domani e sabato ci saranno le sfide decisive, questo Giro ha ancora molto da dire.

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