Erika De Nardo e Omar Favaro si conoscono a Novi Ligure, nel 2000. Hanno sedici e diciassette anni, sono due ragazzi normalissimi da due famiglie normalissime. E diventano una coppia normalissima. Fino a quando, nei loro pomeriggi d’amore, comincia a crescere l’odio. Decidono di uccidere, le vittime sono la madre e il fratellino di lei. Poi Erika e Omar fingono, mentono, calunniano, sfruttano le paure già esasperate dalla campagna elettorale in corso, mettono sottosopra il paese interno per due giorni. E dietro di sé lasciano una scia di sangue e una domanda: perché?

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Come diceva Charles Bukowski, «la gente è il più grande spettacolo del mondo» («e non si paga il biglietto», aggiungeva lui). E proprio questo spettacolo è al centro di In Real Life, che ogni settimana porterà alla luce una storia unica, vista attraverso gli occhi del suo protagonista, offrendo uno spaccato straordinario delle vite degli altri.
In un'epoca in cui gli algoritmi delle piattaforme digitali ci isolano, facendoci sentire diversi e distanti dagli altri, IRL vuole riportare al centro la nostra umanità condivisa, raccontando le storie delle persone che ci circondano. Errori banali, relazioni in crisi, sacrifici enormi, tragedie e dilemmi quotidiani: le nostre vite sono piene di storie memorabili, spesso mai raccontate. Noi siamo qui per farlo, ogni settimana.

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Christian Frigerio ha 23 anni quando esce di casa per non tornare più. Sua madre è convinta: c'entrano le Bestie di Satana. L'ombra cala anche sulla morte di Andrea Ballarin e di altri ragazzi, scomparsi o suicidi proprio negli anni in cui la setta era attiva, libera, omicida. Pochi anni dopo gli arresti dei membri del gruppo, Mario Maccione in un'intervista dice: abbiamo ucciso almeno diciotto persone.

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Le rivelazioni di Andrea Volpe permettono agli inquirenti di ricostruire i fatti attorno all’omicidio di Mariangela Pezzotta, Fabio Tollis e Chiara Marino. Di questi ultimi però mancano i cadaveri; bisogna allora tornare a scavare in quel bosco dove erano stati seppelliti nel lontano 1998. È lì, infatti, che Volpe indica il punto esatto ai magistrati. A questo punto non ci sono più dubbi, il processo alle Bestie di Satana può avere inizio.

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Michele Tollis continua incessantemente a cercare suo figlio. Partecipa ai concerti metal e chiede agli amici di Fabio di dargli una mano nelle ricerche, e questi, strategicamente, acconsentono. Michele non conosce ancora la verità, ma comincia a rimettere insieme i pezzi. Intanto le Bestie di Satana hanno individuato un nuovo anello debole: Andrea Bontade. La sera dell'omicidio di Fabio Tollis e Chiara Marino, infatti, non si era presentato e non aveva quindi partecipato alla mattanza. La setta ha deciso: è giunto il momento di fargliela pagare.

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Il primo tentativo è andato a vuoto, ma le Bestie di Satana non si fanno scoraggiare. Hanno deciso che Chiara deve morire. E anche se l'overdose non ha funzionato, vogliono riprovarci. E in più hanno condannato anche Fabio, l'irrispettoso Fabio, il ragazzino Fabio. Moriranno insieme. Ci provano la notte di Capodanno, ma anche all'Acquatica il piano non va come previsto. Ne continuano a parlare e ascoltano i consigli dei demoni che invocano. Bisogna essere precisi, perfetti, si dicono, non bisogna farsi scoprire. Andrea Volpe trova la chiave: se non c'è corpo, non c'è reato.

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Mario Maccione è un giovane metallaro. Ma anche un medium, o almeno è così che credono i suoi amici. Il ruolo di Mario è centrale: è l’unico in grado di mettersi in contatto con gli spiriti. Lui li sente, e loro, attraverso la sua intermediazione, parlano, danno ordini. I demoni hanno anche un nome: Mortiferium Feroce, Mortifugo, Gelimero... Tutti facenti parte della stessa Legione infernale. Ed è durante queste sedute spiritiche che Maccione proporrà un nome per il gruppo che diventerà presto una setta: Bestie di Satana. Per farne parte serve dimostrare lealtà anche attraverso prove di coraggio estreme. Una lealtà che alcuni membri non vedono in Fabio Tollis e Chiara Marino. Una mancanza che le Bestie di Satana non sono più disposte a tollerare.

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Mariangela è in pericolo. Lo sa e non fa che ripeterselo, ma non riesce a dire di no ad Andrea. Lui che è andato a vivere con un’altra, in una casa che ha dipinto di nero e che ha riempito di stelle a cinque punte. Le sue giornate passano assieme agli amici con i quali condivide il consumo di droga e la passione per la musica heavy metal. Poi, un giorno, Andrea si risveglia in ospedale. I poliziotti ai piedi del letto gli chiedono dove sia Mariangela Pezzotta. Ad un tratto i ricordi si schiariscono e ritrovano un ordine. Andrea lo sa, Mariangela non c’è più.

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Questa storia comincia come tante altre. Con un amore tra due giovani ragazzi di periferia, quello tra Andrea Volpe e Mariangela Pezzotta. Una storia che non può che sembrare per sempre a quella età. Ma i dispiaceri non arrivano mai in ritardo e puntualissima a casa di Andrea arriva la “cartolina”, la chiamata alla leva militare obbligatoria. Un percorso che cambierà profondamente quel giovane ragazzo che faceva la corte sotto casa Pezzotta. Al suo ritorno Mariangela non lo riconosce più. Andrea fa discorsi strani, sconnessi, inquietanti, veste di nero e non sembra più in grado di essere felice. Si è come spento e quel buio che ha dentro spaventa Mariangela a morte.

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Quella di Varese è da sempre una provincia tranquilla. Uno di quei luoghi in cui la vita, negli anni ‘90, scorre tra lavoro, casa e i piaceri che di riflesso arrivano dalle grandi città, Milano una su tutte. È in un posto così, a tratti anonimo, che un gruppo di giovani ragazzi, come tanti, inizia a formarsi attorno alla passione per la musica heavy metal. Tutto normale, appunto. Fino a quando qualcosa corrompe le loro anime. Qualcosa di oscuro e di inspiegabile. Questa è una storia che comincia come tante, in una provincia come tante, tra persone come tante, ma che prosegue e finisce, lasciandosi dietro una lunga scia di sangue, una delle più cruente che la cronaca nera italiana abbia mai raccontato. Questa è la storia delle Bestie di Satana.

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