Anche se i costi dell’auto sono aumentati, molti italiani non rinunciano alla proprietà del veicolo, a causa della cosiddetta “precarietà della mobilità”, data dall'inefficienza del trasporto pubblico locale e dalla scarsa accessibilità ai servizi di prossimità – come emerge dall’ultima analisi sugli stili di mobilità realizzata da Ipsos e Legambiente in collaborazione con Unrae.

Sempre da Unrae arriva la stima di crescita del mercato auto a fine 2023, che dovrebbe arrivare a oltre 1 milione e 500mila immatricolazioni, per una crescita del 19,2% rispetto al 2022.

Questa tendenza positiva tuttavia non riguarda l’elettrico, che nonostante una leggera ripresa si ferma a quota 3,9%, con l’Italia ancora una volta  fanalino di coda in Europa - come emerge da un recente rapporto di Motus-E.