In questa puntata due romanzi, molto diversi, che hanno un elemento in comune: entrambi narrano di persone realmente esistite.
In "Il dio disarmato"(Einaudi) Andrea Pomella racconta le otto ore precedenti il sequestro di Aldo Moro e i tre minuti in cui fu compiuto l'attacco terroristico delle Brigate Rosse, il 16 marzo 1978, in cui furono uccisi gli uomini della scorta. L'autore ha scelto di entrare nella psicologia dei personaggi, non certo per raccontare una verità storica o giudiziaria, ma per raccontare il senso dell'umano. Nel romanzo Aldo Moro non è l'uomo politico, ma è l'uomo, con tutte le sue fragilità. Pomella prova a immaginare (e questa è la libertà della letteratura) cosa Moro abbia pensato nelle ore precedenti il sequestro e durante quei tre minuti dell'azione delle BR. La stessa scena viene vista anche dal punto di vista di un passante, di un testimone, dei brigatisti e degli uomini della scorta. Quei tre minuti e la stessa via Fani si dilatano, perché il sequestro di Aldo Moro è diventato evento collettivo che ha segnato la vita dell'Italia, ma anche l'immaginario di molte persone.
In "Mercante di sogni"(Sperling & Kupfer) Sveva Casati Modignani sceglie invece di raccontare in parte la vita di Attilio Ventura che fra gli anni '80 e '90 è stato a capo della Borsa italiana e ha guidato il passaggio dalla Borsa delle Grida alla Borsa telematica. La vita di Ventura è, però, solo uno spunto per romanzare altre vicende, frutto della fantasia dell'autrice che con i suoi romanzi ha venduto complessivamente oltre 12 milioni di copie. Il romanzo si concentra sul passato professionale e sentimentale del protagonista, Raimondo Clementi che, superati gli 80 anni, racconta a una giornalista le tappe salienti della sua vita in Borsa e della sua vita privata.