(Testo di riferimento: Matteo 14,13-21 - 15,32-39 - 16,1-12 - La Bibbia)
Pensiamo di avere poco? Gesù è in grado di utilizzarlo per fare grandi cose.
Ne parliamo in questo trentatreesimo episodio della serie sul vangelo di Matteo.
Udito ciò, Gesù si ritirò di là in barca verso un luogo deserto, in disparte; le folle, saputolo, lo seguirono a piedi dalle città. Gesù, smontato dalla barca, vide una gran folla; ne ebbe compassione e ne guarì gli ammalati. (Matteo 14,13-14)
Gesù aveva appena perso colui che lui stesso aveva definito come il più grande tra i nati di donna, Giovanni il Battista. Si era ritirato in un luogo deserto probabilmente per pregare e riflettere. Ma non ebbe molto tempo per stare da solo e si ritrovò subito circondato da una gran folla.
Gesù avrebbe potuto dire: "Dai, lasciatemi un po' da solo. Abbiate un po' di rispetto. Ho appena perso un amico!". Forse noi avremmo detto così, ma Gesù invece ne ebbe compassione e ne guarì gli ammalati.
Gesù era pronto a rinunciare al suo riposo, ai suoi diritti, per continuare ad insegnare a quelle persone che avevano bisogno di ascoltare le sue parole e di essere guariti! La sua compassione per loro aveva prevalso sulla sua stanchezza.
Gli apostoli però cominciavano a spazientirsi. Le ore passavano e probabilmente cominciavano ad avere fame oltre a sentire la stanchezza.
Facendosi sera, i suoi discepoli si avvicinarono a lui e gli dissero: «Il luogo è deserto e l'ora è già passata; lascia dunque andare la folla nei villaggi a comprarsi da mangiare». (Matteo 14,15)
Quella dei discepoli sembra una proposta ragionevole, vero? Ma Gesù, nella sua compassione, decise di rendere memorabile quella giornata per tutte quelle persone.
Ma Gesù disse loro: «Non hanno bisogno di andarsene; date loro voi da mangiare!» (Matteo 14,16)
“Date loro voi da mangiare” disse Gesù ai suoi discepoli. Essi erano confusi. Come potevano comprare cibo per tutte quelle persone? Sarebbe stato molto costoso…
Essi gli risposero: «Non abbiamo qui altro che cinque pani e due pesci». Egli disse: «Portatemeli qua». Dopo aver ordinato alla folla di accomodarsi sull'erba, prese i cinque pani e i due pesci e, alzati gli occhi verso il cielo, rese grazie; poi, spezzati i pani, li diede ai discepoli e i discepoli alla folla. Tutti mangiarono e furono sazi; e si portarono via, dei pezzi avanzati, dodici ceste piene. E quelli che avevano mangiato erano circa cinquemila uomini, oltre alle donne e ai bambini. (Matteo 14,17-21)
Gesù quel giorno mostrò la sua potenza creatrice. Colui per mezzo del quale ogni cosa era stata creata (vedi Gv 1:3, Col 1:16) non poteva provvedere pane e pesci per tutte quelle persone?
Così, con cinque pani e due pesci sfamò tutta quella gente e gli avanzi superarono il materiale di partenza, a dimostrazione del fatto che Gesù aveva davvero moltiplicato i pani e i pesci iniziali.
Quel giorno i discepoli misero cinque pani e due pesci nelle mani del loro maestro e con quel poco che avevano Gesù fu in grado di sfamare tutta quella folla. I discepoli avevano imparato la lezione? Qualche tempo dopo Matteo ci riporta un episodio analogo:
Gesù, chiamati a sé i suoi discepoli, disse: «Io ho pietà di questa folla; perché già da tre giorni sta con me e non ha da mangiare; non voglio rimandarli digiuni, affinché non vengano meno per strada».