(Testo di riferimento: Matteo 6,19-34 - La Bibbia)
Ciao a tutti.
Benvenuti al tredicesimo episodio della serie sul vangelo di Matteo. Molti di noi passano gran parte della nostra vita a mettere da parte piccoli tesori che poi lasceranno qui. Spesso viviamo nell'ansia e nella preoccupazione per il nostro futuro. Gesù propose una ricetta: Cercate prima il regno di Dio e per tutto il resto affidatevi giorno per giorno a Dio. Sì, ma come si fa? È una ricetta realistica?
«Non fatevi tesori sulla terra, dove la tignola e la ruggine consumano, e dove i ladri scassinano e rubano; ma fatevi tesori in cielo, dove né tignola né ruggine consumano, e dove i ladri non scassinano né rubano. Perché dov'è il tuo tesoro, lì sarà anche il tuo cuore. (Matteo 6,19-20)
Nella bibbia il lavoro e la previdenza vengono lodati, come emerge ad esempio dalla descrizione della donna virtuosa in Proverbi 31. Ma c'è sicuramente un limite oltre il quale l'accumulo di beni diventa fine a se stesso.
Quando i beni non sono più un mezzo ma diventano un fine, è probabile che ci stiamo facendo un tesoro, sforzandoci per accumulare una quantità notevole di beni che non ci è necessaria.
Chi si mette da parte un tesoro potrebbe pensare di essere al sicuro da qualunque rischio, ma Gesù osservò che non si può mai essere al riparo dai rischi in questa vita. I beni possono deteriorarsi, possono essere consumati dalle tarme e dalla ruggine, o possono essere semplicemente rubati.
Gesù approfittò di questa osservazione per illustrare ai propri discepoli che conveniva quindi investire altrove.
Nella cultura ebraica ci si riferiva al cuore non solo per indicare il muscolo cardiaco ma anche per indicare ciò a cui noi oggi ci riferiremmo con il termine "mente". Dicendo che il nostro cuore sarà lì dove si trova il nostro tesoro, Gesù stava chiaramente indicando che, se i soldi e i beni sono la priorità, tutto il nostro tempo, le nostre energie, i nostri pensieri, saranno impegnati nel cercare di accumularne sempre di più.
L'invito di Gesù è quindi quello di investire in cielo, ovvero mettere il proprio cuore, la propria mente, i propri pensieri nei valori di Dio, perché chi investe nei valori di Dio, nell'amore, nella giustizia, nella pace, fa un investimento con una rendita sicura al cento per cento. D'altra parte Gesù nella sezione precedente aveva ribadito più volte che il Signore avrebbe premiato chi avrebbe agito nella sua vita per piacere a Dio piuttosto che agli uomini. Il premio di Dio non è soggetto a ruggine o a tarli e nessun ladro potrà portarlo via.
Uno dei modi per investire nei valori di Dio, piuttosto che accumulare tesori fini a se stessi, è senz'altro quello di essere generosi verso il prossimo, aiutando chi si trova nel bisogno. Ecco perché Gesù proseguì il suo dire in questo modo:
La lampada del corpo è l'occhio. Se dunque il tuo occhio è limpido, tutto il tuo corpo sarà illuminato; ma se il tuo occhio è malvagio, tutto il tuo corpo sarà nelle tenebre. Se dunque la luce che è in te è tenebre, quanto grandi saranno le tenebre! (Matteo 6,21-24)
Potrebbe sembrare che Gesù abbia cambiato argomento, ma ovviamente non è così. Cos'è l'occhio limpido? E cos'è l'occhio malvagio nel contesto culturale biblico ed ebraico?
Per chi è interessato a tutti i dettagli, segnalo un interessante articolo sul sito dell'AITB (Associazione Italiana Traduttori della Bibbia), nel notiziario n.2 del 2003 in cui viene analizzato proprio questo passo della bibbia.
Brevemente, come potrete leggere in quell'articolo che ho appena citato,