(Testo di riferimento - 2 Pietro 2,10-16 - La Bibbia)
...e soprattutto quelli che vanno dietro alla carne nei suoi desideri impuri e disprezzano l'autorità. Audaci, arroganti, non hanno orrore di dir male delle dignità; (2 Pietro 2:10)
In questo secondo capitolo della 2 Pietro l'apostolo, facendo un lungo discorso sui falsi profeti che si infiltrano nella comunità cristiana, a un certo punto scrive queste parole. Ma di cosa sta parlando? Quale autorità disprezzano queste persone? E chi sono queste dignità di cui essi sparlano?
Questi infiltrati di cui Pietro sta parlando dall'inizio del capitolo 2 sono identificabili non solo dai loro insegnamenti in contrasto con il vangelo, che Pietro aveva definito eresie di perdizione in 2 Pietro 2:1, ma soprattutto dal loro comportamento. D'altra parte una cattiva comprensione del vangelo va spesso di pari passo con un comportamento contrario al vangelo. La loro caratteristica primaria è infatti il lasciarsi guidare dalla carne, ovvero dalla loro natura umana incline al peccato. Fin qui, nulla di sorprendente.
Ma l'identikit del falso profeta, dell'infiltrato nella comunità cristiana prosegue con la seconda parte del versetto che è invece un po' più complessa da comprendere. Infatti il disprezzo dell'autorità riguarda certamente l'autorità del Signore ma sembra estendersi anche ad un concetto più ampio. Nella seconda parte del versetto viene infatti descritto un atteggiamento di sfrontatezza e arroganza che porta a proferire, senza alcuna paura, parole false e blasfeme nei confronti delle "dignità", traduzione di una parola che nel contesto dei versetti che seguono descrive esseri "gloriosi", celesti, angelici. In particolare, come si comprende dal proseguimento del brano, il riferimento è ad esseri angelici ribelli, nemici di Dio.
Qui la cosa si fa interessante. Cosa mai potevano dire queste persone a riguardo delle dignità? E poi, se le dignità sono addirittura creature ribelli, perché non avrebbero dovuto parlarne male?
Innanzitutto gli studiosi credono che questi falsi dottori facessero ricorso ad una pseudo conoscenza del mondo spirituale, del mondo invisibile, per giustificare i propri comportamenti. In secondo luogo avevano un atteggiamento arrogante nel parlare del mondo spirituale, proferendo falsità, visioni personali non dimostrabili e non coerenti con le scritture.
Si dovrebbe tenere presente che, quando gli esseri umani parlano del mondo angelico in generale, sia quando si riferiscono ad angeli ribelli che ad angeli che sono fedeli a Dio, dovrebbero avere grande umiltà, perché ciò che sappiamo del mondo angelico è comunque limitato a ciò che Dio ha voluto farci sapere attraverso le scritture. Come esseri umani dovremmo sempre accostarci al mondo invisibile con la dovuta cautela e il rispetto che ciò richiede. Ogni volta che ci avviciniamo a quel mondo, dovremmo farlo solo confidando nell'aiuto del Signore e rimettendo a Lui ogni giudizio e ogni azione.
Si noti che persino gli angeli fedeli a Dio non esprimono giudizi personali ma si rimettono al giudizio di Dio quando affrontano ad esempio altre creature del mondo spirituale ribelli a Dio. Pietro prosegue infatti così:
mentre gli angeli, benché superiori a loro per forza e potenza, non portano contro quelle, davanti al Signore, alcun giudizio ingiurioso. Ma costoro, come bestie prive di ragione, destinate per natura a essere catturate e distrutte, dicono male di ciò che ignorano, e periranno nella propria corruzione, ricevendo il castigo come salario della loro iniquità.(2 Pietro 2:11-13)
Gli angeli sono superiori per forza e potenza a queste dignità, eppure non mostrano arroganza quando si rapportano con loro.