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Quando il carrello della spesa diventa affare di politica e relazioni internazionali riscopriamo quanto pesa l'economia delle piccole cose. Il Centro Europa ricerche per Confesercenti prevede che a fine anno la crescita complessiva della spesa delle famiglie dovrebbe essere del +0,8% e la quota dei consumi sul Pil la più bassa dal 2000. Tradotto? Spendiamo di più ma per comprare meno. E di questo ce ne siamo accorti tutti: ma dove finisce tutto quello che non compriamo più? Tra i prodotti che hanno rincarato di più ci sono l'olio d'oliva, di cui pure siamo leader, e lo zucchero, che dovremmo consumare poco ma è quasi ovunque. Se prendiamo un caffè al bar quattro bustine su cinque che ci troviamo davanti le importiamo dall'estero. Quello di canna, praticamente tutto.
Il giro d'affari dei prodotti che si presentato come italiani cresce di +6,1% annui, arrivando a quota 10,3 miliardi di euro nel 2022, ma i volumi calano di -5% nonostante un'offerta aumentata di +2,0% rispetto al 2021. Insomma, anche qui, più si spende meno si compra. Guerra, cambiamenti climatici, nuove alleanze pesano sul nostro semplice carrello della spesa. Per il globo girano navi container semivuote (un po' come gli aerei al tempo del covid), altre rallentano per non restare cariche in porto. Altre hanno cambiato rotta perché le nuove alleanze geopolitiche hanno spostato in paesi diversi la produzione di quel che consumiamo. Anche sulle sponde del Mediterraneo. Per capire di più scopriamo come nella nosta economia Piccole cose crescono...
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Quando il carrello della spesa diventa affare di politica e relazioni internazionali riscopriamo quanto pesa l'economia delle piccole cose. Il Centro Europa ricerche per Confesercenti prevede che a fine anno la crescita complessiva della spesa delle famiglie dovrebbe essere del +0,8% e la quota dei consumi sul Pil la più bassa dal 2000. Tradotto? Spendiamo di più ma per comprare meno. E di questo ce ne siamo accorti tutti: ma dove finisce tutto quello che non compriamo più? Tra i prodotti che hanno rincarato di più ci sono l'olio d'oliva, di cui pure siamo leader, e lo zucchero, che dovremmo consumare poco ma è quasi ovunque. Se prendiamo un caffè al bar quattro bustine su cinque che ci troviamo davanti le importiamo dall'estero. Quello di canna, praticamente tutto.
Il giro d'affari dei prodotti che si presentato come italiani cresce di +6,1% annui, arrivando a quota 10,3 miliardi di euro nel 2022, ma i volumi calano di -5% nonostante un'offerta aumentata di +2,0% rispetto al 2021. Insomma, anche qui, più si spende meno si compra. Guerra, cambiamenti climatici, nuove alleanze pesano sul nostro semplice carrello della spesa. Per il globo girano navi container semivuote (un po' come gli aerei al tempo del covid), altre rallentano per non restare cariche in porto. Altre hanno cambiato rotta perché le nuove alleanze geopolitiche hanno spostato in paesi diversi la produzione di quel che consumiamo. Anche sulle sponde del Mediterraneo. Per capire di più scopriamo come nella nosta economia Piccole cose crescono...
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