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E chi l'ha detto che energia fa rima con inverno? Il boom dei condizionatori ha costretto anche un paese come la Gran Bretagna a riavviare le centrali a carbone per sostenere le richieste di energia elettrica per giugno e luglio. Picchi di consumi, blackout, rete sotto stress, bollette o emissioni che dir si voglia quando si parla di energia (elettrica) la rima si fa con estate. Tanto che con l'attuale mix energetico, l'uso dei condizionatori per far fronte all'aumento delle temperature (e dei condizionatori) da qui al 2050 rischia di generare un aumento di emissioni nell'ordine di 10 milioni di metri cubi di anidride carbonica in Europa e ben 120 milioni solo in India. Lo rivela uno studio degli economisti ambientali Francesco Colelli ed Enrica De Cian dell'Università Ca' Foscari Venezia e del Centro Euro-Mediterraneo sui Cambiamenti Climatici in collaborazione con l'Università di Boston. Se aggiungiamo che in Italia tutto questo si tradurrà in una domanda di picco annuale di energia pari a circa 10 GW, un aumento del 16% rispetto ai livelli attuali già altissimi, il risultato è: più richiesta, più costi, più difficile approvvigionarsi. Ma anche una rete elettrica da ripensare. Con il picco che già si è spostato dall'inverno all'estate, quanto inciderà sui costi quest'anno l'aumento del solare? Siamo destinati a raggiungere nuovi record? Con l'economia delle piccole cose Facciamo i conti...
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E chi l'ha detto che energia fa rima con inverno? Il boom dei condizionatori ha costretto anche un paese come la Gran Bretagna a riavviare le centrali a carbone per sostenere le richieste di energia elettrica per giugno e luglio. Picchi di consumi, blackout, rete sotto stress, bollette o emissioni che dir si voglia quando si parla di energia (elettrica) la rima si fa con estate. Tanto che con l'attuale mix energetico, l'uso dei condizionatori per far fronte all'aumento delle temperature (e dei condizionatori) da qui al 2050 rischia di generare un aumento di emissioni nell'ordine di 10 milioni di metri cubi di anidride carbonica in Europa e ben 120 milioni solo in India. Lo rivela uno studio degli economisti ambientali Francesco Colelli ed Enrica De Cian dell'Università Ca' Foscari Venezia e del Centro Euro-Mediterraneo sui Cambiamenti Climatici in collaborazione con l'Università di Boston. Se aggiungiamo che in Italia tutto questo si tradurrà in una domanda di picco annuale di energia pari a circa 10 GW, un aumento del 16% rispetto ai livelli attuali già altissimi, il risultato è: più richiesta, più costi, più difficile approvvigionarsi. Ma anche una rete elettrica da ripensare. Con il picco che già si è spostato dall'inverno all'estate, quanto inciderà sui costi quest'anno l'aumento del solare? Siamo destinati a raggiungere nuovi record? Con l'economia delle piccole cose Facciamo i conti...
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