Si chiama digital divide, è il divario tra chi ha possibilità di accesso alla tecnologia e chi no. Tradotta rischia di essere la nuova emarginazione, sociale ma anche economica. Tanto che tra i provvedimenti per contrastare gli effetti della pandemia è stato costituito anche un fondo per l'innovazione tecnologica e la digitalizzazione. I motivi possono essere geografici, ci sono zone dove l'accesso alla rete ancora difficile, nonostante gli investimenti. Economici, perché magari c'è chi non se lo può permettere, e lo abbiamo visto ad esempio con gli studenti che si sono trovati in difficoltà perchè a casa non avevano un computer. Ma anche anagrafici: ci sono quote della popolazione che non avevano mai usato la tecnologia. E i riflessi per la nostra economia sono moltissimi. Bastano due dati: n terzo delle famiglie non ha computer o tablet in casa, secondo il report dell'Istat . E più di 11 milioni di italiani restano scoperti dalle reti. Parliamo di zone montane, campagne, periferie, ma anche singoli quartieri di grandi città. Solo in Lombardia, Emilia Romagna e Veneto, i comuni e le frazioni in cui non è possibile svolgere uno smartworking o telelavoro efficiente sono ben 2.349.