Ci sono i racconti, le storie, gli appelli che arrivano dall'Emilia sommersa dall'ennesima alluvione. E ci sono le storie di chi l'acqua l'aspettava e tira un sospiro di sollievo. Perché, purtroppo, alluvioni e siccità sempre più sono due facce della stessa medaglia in un territorio dalle mille contraddizioni. Se nel ravennate e nel forlivese si contano danni e morti, i volumi invasati nelle dighe del piacentino (e fate due conti la distanza è breve) restano di molto inferiori agli anni passati, secondo gli ultimi dati dell'Osservatorio Anbi, fino al -45% rispetto alla media del periodo. Si sorride sulle sponde dei grandi laghi del nord più ricchi d'acqua, si sorride lungo il Po ma perché per fortuna la pioggia qui non è diventata alluvione. Alle prossime piogge le infrastrutture saranno le stesse e, passata l'ondata di piena, si rischia di precipitare nuovamente in una situazione di carenza idrica. Perché la tragedia non esclude che contemporaneamente Cremona sia ancora sotto il minimo storico, e a Pontelagoscuro la portata resti insufficiente a contrastare la risalta del cuneo salino. Due facce, due medaglie, due crisi. L'acqua arriva tutta insieme, la siccità si vede poco alla volta. Entrambe cambiano il territorio e potrebbero costarci eccellenze e cultura, storia ed economia.