Nel giorno in cui riparte l'anno scolastico, con la provincia di Bolzano che fa da apripista, dedichiamo una puntata ai costi che comporta, per le famiglie, il ritorno sui banchi. Secondo le stime di Federconsumatori si spenderà, rispetto al 2022, il 4 per cento in più per i libri scolastici e il 6,2 per cento in più per zaini, diari e quaderni. I costi maggiori si prevedono per le superiori: secondo l’associazione per il primo liceo si può arrivare a spendere 695,80 euro per libri e dizionari più 606,80 per l’occorrente. Ben 1.302,60 euro. Ai prezzi di libri e corredo scolastico si aggiungono anche altre voci, come i trasporti e le spese per le ripetizioni estive. La necessità di recuperare almeno una materia, infatti, riguarda il 18% degli studenti delle superiori.
La voce di costo più importante resta quella relativa ai libri di testo. Come sottolinea Daniele Grassucci, direttore di Skuola.net, molto spesso le cifre complessive superano quelle indicate dal Ministero dell'Istruzione e del Merito come "tetti di spesa" ovvero le somme che gli istituti scolastici non dovrebbero sforare al momento della predisposizione delle liste dei libri di testo, tenendo conto dei prezzi di copertina dei volumi da adottare. Con lui torniamo a confrontarci sulle alternative che è possibile prendere in considerazione per cercare di contenere i costi.
Adriano Bordignon - presidente del Forum delle Associazioni Familiari - mette in guardia sul rischio, sempre più marcato, che il caro scuola vada a mettere in discussione il diritto allo studio, sancito dalla Costituzione, complice anche l'inflazione galoppante di questi anni. Tra le iniziative sostenute dal Forum c'è quella di chiede alla politica maggiori incentivi per la detrazione delle spese per l'acquisto dei libri. Una proposta che viene condivisa anche da Ali Confcommercio, l'associazione dei librai italiani. Ci colleghiamo con il presidente, Paolo Ambrosini, che ci porta il punto di vista di questa categoria.