Meno energia per riscaldare, più per raffreddare. Cambiamento climatico, nuovi sistemi di costruire (o ristrutturare), nuove abitudini cambiano le nostre case, ma anche le nostre spese energetiche. Una tendenza europea in cui l'Italia non fa eccezioni. Negli ultimi trent'anni il numero medio di gradi giorno di riscaldamento, l'indice che lo misura, è sceso dell'11%. Ma molto ancora si può intervenire.  Se a Bolzano nel 2022 sono stati 3960 i gradi giorno di riscaldamento, a riscaldare meno è la Sardegna dove ci si ferma a 970. In Lombardia siamo a 2mila circa, in Puglia 1280 circa. Bollette ben diverse. In un inverno che inizia all'insegna di prezzi non così da record come lo scorso anno, ma con qualche timore, allora, guardando alle nostre case e alle stagioni "che non sono più quelle di una volta" noi Facciamo i conti...

Dolcetto o scherzetto? Questo 2023 è stato l'anno record, per i ponti: facendo due conti, con soli 4 giorni di ferie, 32 giorni di vacanza. E quello alle porte sarà, scherzetto di Halloween, il più lungo di tutti. Ma ne abbiamo davvero approfittato? Tra spese in aumento e timori per il futuro? Tra il 28 ottobre e il primo novembre hotel, alberghi, case in affitto  contano 4,8 milioni di pernottamenti, 200mila in meno rispetto allo scorso. Ma, come per la primavera, a macinare numeri da record sono le città d'arte e ad affollare l'Italia i turisti stranieri. Rincari record che si attendono anche per le vacanze invernali in montagna, dove, secondo l'Osservatorio Skipass, le tariffe sono aumentate del 25% in due anni. Insomma, la domanda di questo 2023 è sempre la stessa: l'Italia che piace tanto, è troppo una meta di lusso? "Non possiamo rinunciare a che i giovani si innamorino del loro paese", dice Marina Lalli, presidente Federturismo. Come? Noi Facciamo i conti...

Mentre da una parte si studiano in manovra deduzioni fiscali e incentivi per le nuove assunzioni, dall'altra le aziende faticano a trovare chi assumere. Il paradosso del lavoro italiano: per i lavori che servono non ci sono abbastanza talenti (o competenze), mentre le nuove generazioni (ma non solo quelle) non lavorano più solo sognando la busta paga. Secondo un rapporto del CNEL nei primi nove mesi del 2022 il 40% delle 420 mila nuove assunzioni è risultato di difficile reperimento. E tutto questo dopo due anni di dimissioni record. Cosa ha cambiato la nostra economia del lavoro... Quando Piccole Cose Crescono, noi Facciamo i conti...

Quanto vale un paio di occhiali? Da sole, da vista, all'ultima moda o vintage? Ma quanto vale un paio di occhiali per un bimbo che a scuola non vede la lavagna e a casa non possono permetterseli? Quando l'economia è... relativa. Tra tagli necessari, una manovra da scrivere e storie vere, Noi Facciamo i conti...  "La discussione su quanti soldi ci saranno per la sanità nella prossima manovra andrebbe superata, serve un piano di lungo periodo", dice Nino Cartabellotta presidente della Fondazione GIMBE. La spesa sanitaria pro capite che nel 2010 era pari alla media dei paesi europei ha accumulato un gap che è andato progressivamente aumentando arrivando agli 810 euro pro capite per l'anno 2022-. Più pubblico o più privato?

Mano in tasca, o in borsa, quale è la prima cosa che trovate? Il cellulare, scommetto... Ammesso che non l'abbiate già in mano. Eppure, nemmeno in tempi di caro spesa o caro bolletta, a quanto pare, su smartphone e tecnologia siamo pronti a risparmiare. Gli italiani in Europa sono tra i più accaniti fan dell'ultimo modello, quello che attendiamo in questo periodo quasi con ansia. Eppure, dall'altra parte l'Italia, che pure è leader nell'economia circolare, è indietro proprio nel riciclo dei rifiuti elettronici per i quali ci collochiamo al quartultimo posto in Europa. Pur essendo noi dei gran compratori di cellulari. In media in Italia si raccolgono 8 chili di apparecchiature elettroniche pro capite, contro i 12 chili di Francia, Germania e Olanda e i 10 chili e mezzo di media europea. Insomma, siamo i meno consapevoli che nei cassetti abbiamo un tesoretto, anzi meglio, un tesoro.  Per le nostre tasche, visto che potremmo rivenderli per il ricondizionato (e perché no, comprare l'usato come per le auto?). Perché ogni cellulare dimenticato contiene terre rare e materiali che andiamo a cercare, estrarre, pagare a caro prezzo (economico ed ambientale) per fare... altri cellulari. Noi Facciamo i conti...

Quante volte il nostro dilemma è: batteria carica? Serbatoio pieno? Spia accesa? Quanto ci costa e quanto ci serve? Che per vincere la sfida della transizione ecologica, occorra un mix di soluzioni ormai l'abbiamo capito.  Solare, eolico, idroelettrico, ma anche gas, petrolio, idrocarburi. Un mix che garantisca la tanta, tantissima energia che in fin dei conti usiamo: la nostra economia delle piccole cose vive di energia. Siamo andati alla ricerca dell'energia e delle batterie del futuro, ma con uno sguardo a quella del passato. Energia dalle onde del mare o batterie a C02 sono già realtà. Ma nel frattempo continuiamo ad aver bisogno di gas e petrolio. Anche quello made in Italy?  Noi Facciamo i conti...

Quando il carrello della spesa diventa affare di politica e relazioni internazionali riscopriamo quanto pesa l'economia delle piccole cose. Il Centro Europa ricerche per Confesercenti prevede che a fine anno la crescita complessiva della spesa delle famiglie dovrebbe essere del +0,8% e la quota dei consumi sul Pil la più bassa dal 2000. Tradotto? Spendiamo di più ma per comprare meno. E di questo ce ne siamo accorti tutti: ma dove finisce tutto quello che non compriamo più? Tra i prodotti che hanno rincarato di più ci sono l'olio d'oliva, di cui pure siamo leader, e lo zucchero, che dovremmo consumare poco ma è quasi ovunque. Se prendiamo un caffè al bar quattro bustine su cinque che ci troviamo davanti le importiamo dall'estero. Quello di canna, praticamente tutto.

Il giro d'affari dei prodotti che si presentato come italiani cresce di +6,1% annui, arrivando a quota 10,3 miliardi di euro nel 2022, ma i volumi calano di -5% nonostante un'offerta aumentata di +2,0% rispetto al 2021. Insomma, anche qui, più si spende meno si compra. Guerra, cambiamenti climatici, nuove alleanze pesano sul nostro semplice carrello della spesa. Per il globo girano navi container semivuote (un po' come gli aerei al tempo del covid), altre rallentano per non restare cariche in porto. Altre hanno cambiato rotta perché le nuove alleanze geopolitiche hanno spostato in paesi diversi la produzione di quel che consumiamo. Anche sulle sponde del Mediterraneo. Per capire di più scopriamo come nella nosta economia Piccole cose crescono...

Perché uno come Elon Mask sta lavorando al supercomputer Dojo? Quello che dovrebbe portare Tesla dopo l'elettrico verso la frontiera della guida autonoma? Tanto che potrebbe fare lievitare di 600 miliardi di dollari, secondo gli analisti di Morgan Stanley, la capitalizzazione della casa automobilistica di Austin. E non solo, dopo la conquista dei social e dello spazio, ora pensa ai robotaxi. Tesla, che è già di gran lunga il produttore automobilistico di maggior valore nel mondo, ha avviato in luglio la produzione del supercomputer per addestrare modelli di intelligenza artificiale per auto a guida autonoma e prevede di spendere più di 1 miliardo di dollari entro un anno. Questa volta sbaglia lui, o qualche conto in più nella nostra economia delle piccole cose dovremmo farlo noi? Il valore previsto per la mobilità in Italia nel 2030 è di 220 miliardi di euro; 12% della forza lavoro impegnata nella mobilità; il 27% dell'energia. Tanto che è nato un Centro nazionale per la mobilità sostenibile, con 378 milioni di euro per i prossimi tre anni, quasi 700 ricercatori e oltre 500 persone da cercare per assumere. Allora noi Facciamo i conti...

Un'estate da record ritrovato per il cinema con 13 milioni di presenze nelle sale e 90 milioni di euro di incasso. Quella del 2023 è stata la migliore estate di sempre, che archivia i timori del Covid. Ma la vera sfida saranno i prossimi mesi per consolidare una ripresa, integrare le nuove frontiere e consolidare il ruolo dei giovani, che si scoprono essere il vero motore del cinema ritrovato. "Il cinema e l'audiovisivo sono un'industria - dice il presidente Anica Francesco Rutelli a radio24 mentre chiude i battenti la mostra del cinema di Venezia -, dobbiamo sapere che l'integrazione tra lo streaming, la tv e nuove possibilità di approdo attraverso l'web saranno sempre più integrate. La crescita in Italia è legata alla capacità di intercettare queste nuove possibilità e renderle industria". Un'industria, dice Rutelli, con una competizione internazionale da non sottovalutare e che "deve avere più campioni nazionali che rafforzino la loro capacità finanziaria, che aumentino i loro investimenti, anche grazie ai fondi". Consapevoli che il cinema è creatività ma anche economia. E allora noi Facciamo i conti...

L'estate dell'auto elettrica e del caro vacanze, della scoperta dei nuovi cibi e del calcio mondiale in tv al femminile. Dalle città d'arte affollate per il ritorno degli stranieri, ai ragazzi che tornano a viaggiare per dimenticare la Dad, dal segreto della riscoperta dei nostri musei e siti archeologici fino all'intelligenza artificiale, dai social che cambiano fino alle regole d'oro per percorrere la Penisola senza restare senza carica. L'economia delle piccole cose vi accompagna anche in vacanza e... raddoppia in formato XL.